-IPZS

Collana "Italia minore"


VICARIO, S.G. (a cura), Nomentum, Lamentana, Mentana, IPZS, Roma 1999

VICARIO, S.G., MOSCETTI, E., (a cura), Guidonia Montecelio, città delle ali, IPZS, Roma 2003

VICARIO, S.G., Fonte Nuova entra nella storia, IPZS, Roma 2004



Oliveriano 1

Si è interessato al Codice Oliveriano 1 della Biblioteca Oliveriana di Pesaro - il cui facsimile con commentario è stato magistralmente realizzato nel 1996 dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - per alcune regole di sanità che ricordano il poema medico Regimen Salernitanum, i versi del quale furono rispettati nel medioevo come testo sacro. La comunicazione è stata presentata al 30° Congresso della Società italiana di Storia della medicina tenutosi a Taranto, Massafra e Martina Franca dal 15 al 18 ottobre 1981 e inserito negli “Atti” pubblicati, a cura di Gianni Jacovelli a Taranto nel 1984.


In occasione della presentazione della ristampa del Codice Miniato Oliveriano 1, presso l’omonima biblioteca di Pesaro, l’opera è stata pubblicizzata utilizzando un intervento effettuato da Salvatore Vicario durante il congresso di Storia della Medicina a Taranto. Il testo che si riporta fa riferimento a tale intervento.


"L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che ha già al proprio attivo la preziosa riproduzione di splendidi codici antichi tra cui la cosiddetta "Bibbia di Carlo il Calvo" del IX secolo, custodita presso la Basilica di S. Paolo in Roma, ha realizzato la stampa in facsimile (corredata di un commentario contenente interventi del prof. Ckristoph Eggenberger e della prof.ssa Luisa Miglio) di un'altra meravigliosa testimonianza della cultura e dell'arte italiana del XV secolo, il codice, " Oliveriano 1 ", pezzo tra i più belli del suo genere che si trova presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro.


Oliveriano 1La Biblioteca Oliveriana, oggi Biblioteca e Musei Oliveriani, prende il nome dal benemerito e nobile suo fondatore Annibale degli Abbati-Oliveri-Giordani, vissuto dal 1708 al 1789, insigne archeologo, il quale nel 1756 cedeva alla biblioteca la sua imponente libreria, ricca soprattutto di opere di archeologia e di storia, nonché di un rilevante numero di stampe e di manoscritti preziosi.


Ma il vero e primo iniziatore della biblioteca, il primo ad averne voluto l’istituzione, non fu l'Olivieri, bensì un medico, il medico condotto di Pesaro: Giovan Pietro Rastelli, il quale con testamento dell'11 novembre 1637 lasciava alla Comunità la sua libreria.


Il manoscritto "Oliveriano 1" è un codice membranaceo del XV secolo in scrittura gotica e legato in pelle con dorature. Contiene un salterio preceduto da un calendario latino dei dodici mesi, ornato di altrettante miniature a colori, "eloquente espressione di un'arte ispirata ad un'esigenza di estrema raffinatezza e ricca un candore eccezionale" (Antonio Brancati).


Il codice attirò l'attenzione dello studioso Salvatore G. Vicario per alcune "regole di sanità" che ricordano il "Flos Medicinae Salerni" ed il poema medico "Regimen Salernitanum" i cui versi furono rispettati nel medioevo come un testo sacro. Non è infatti un caso che in questo codice miscellaneo le sanitarie siano intercalate in un calendario dei dodici mesi, il tutto a precedere un "psalterium", cioè frammiste a scritti sacri."



Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato