Salvatore G. Vicario

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Salvatore G. VICARIO, (Galati Mamertino - Messina -18.12.1927 - Fonte Nuova - Roma - 14.01.2019) medico e scrittore.

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Palermo, ha lasciato la Sicilia al compimento del ciclo universitario, portandone sempre dentro la nostalgia. Si è poi specializzato in Ostetricia e Ginecologia presso L’Università di Perugia.

Dal 1963 al 1980 ha lavorato come Medico di base oltre che in qualità di Ginecologo e dal 1980 al 1986 solo come specialista.

Dal 1963 è stato membro della Società Italiana di Storia della Medicina, presieduta dal prof. Adalberto Pazzini.

Ha svolto la sua missione medica con profonda professionalità, amore e rispetto per i pazienti che, numerosi, richiedevano un supporto basato sulla sua profonda esperienza ed umanità.

Dopo aver lasciato la carriera specialistica ospedaliera iniziata presso l’Ospedale "S. Giovanni" di Roma, per essere più presente nella vita familiare che ha sempre ritenuto prioritaria, ha svolto i primi anni della sua attività nella zona di Mentana e, successivamente, a Fonte Nuova. Questa scelta, pur con la nostalgia per l’abbandono dell’impegno ospedaliero e la didattica, lo ha reso protagonista di una medicina generica dove alternava un pronto soccorso ad una nascita, supportato da un affetto e una stima che ancora oggi, dopo molti anni, dimostrano i suoi ex-assistiti.

Nei primi anni di attività, la zona di Tor Lupara era solo campagna e l’insediamento umano era così inconsistente che aveva dovuto escogitare un originale metodo per la chiamata medica: un familiare del paziente lasciava uno

straccetto rosso appeso al tronco di un platano sulla via Nomentana e alla casa più vicina il nome del sofferente bisognevole di cura. Il telefono era ancora invenzione di là da venire all’ombra di quell’antica Torre medievale!

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In un lavoro di “memorie” di una sua assistita, Daniela De Luca, si legge l'apprezzamento della scelta fatta dal Vicario di "medi

co per amore" in una descrizione che mostra la realtà di una zona rurale, negli anni ‘50, quando in molte abitazioni di campagna mancava ancora la corrente elettrica:

Poi intorno all’inizio degli anni 60 si trasferì da Mentana a Tor Lupara il dottor Salvatore G. Vicario…. era per noi non solo il medico, ma quasi un "mago", un "taumaturgo", colui al quale si ricorreva non solo in caso di malattia, ma soprattutto per ottenere consigli data la sua disponibilità. Il dottor Vicario era encomiabile, veniva per le case e quelli che non potevano pagare (la mutua non c'era) con lui non avevano problemi… .

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Co-fondatore del poliambulatorio Linea Medica a Tor Lupara, ove uno dei soci ne avvelenò quello che era stato un bel gruppo, è stato Responsabile del poliambulatorio del Nomentana Hospital di Fonte Nuova; inoltre è stato professore di Psicoprofilassi ostetrico-ginecologica presso l'Istituto Superiore di Educazione Fisica statale di Roma (oggi IUSM) dal 1990 al 1995, grazie all’incontro con il prof. Giuseppe Massara. Quelle lezioni, registrate e integrate, furono raccolte in volume, edito da Marrapese in Roma (1993) in collaborazione con Massara per la parte tecnico-specialistica di sua competenza. In campo medico ha pubblicato numerosi articoli e saggi su riviste specializzate.

L’impegnativa professione di medico non lo ha però distolto dalla sua seconda passione, la scrittura, una attività che lo ha accompagnato nel percorrere la sua lunga esperienza di vita.


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Giornalista pubblicista, collaboratore dell'Istituto dell’Enciclopedia Italiana di G. Treccani per il Dizionario Biografico degli Italiani, del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche, Facoltà di Lettere e Filosofia (Giovanni Ruffino) e del Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani, Opera del Vocabolario Siciliano (a cura di Giovanni Tropea), ha pubblicato trentasette volumi tra saggi e raccolte, un romanzo e un libro di poesie. Ha collaborato con riviste e quotidiani nazionali e regionali.


La presenza di Vicario nel territorio nebroideo e nomentano è stata contrassegnata da un impegno sociale di costante volontariato; ha sviluppato molte iniziative rivolte alla conoscenza del valore artistico di Galati Mamertino e allo sviluppo di Mentana e di Tor Lupara. Ha suggerito l’inserimento del paese nativo, Galati Mamertino, a Virginio Sabel nel programma televisivo Questa nostra Italia, Sicilia (1968) e a Federico Zeri, suo amico per trentasei intensi anni, nel volume della Storia dell’arte italiana (vol. 8, 1981).

Nella prefazione del volume Un paese in montagna nel quale descrive un frammento di vita nel suo paese natale, Maria Santangelo scrive: "Opera autobiografica e storica per la raccolta di dati ancora poco noti e di elementi talvolta sconosciuti. E non era certamente facile il fissare usanze, tradizioni, della Sua Galati... con uno stile naturalmente leggero, rubando il tempo al sonno e non ai Suoi malati. Ma non sono questioni puramente erudite quelle che mancano al suo volume che raccoglie tante notizie cui attingeranno facilmente gli studiosi e quanti si occuperanno in futuro di questa zona".

La filosofia della sua vita è ben disegnata da ciò che lui stesso ha scritto nella Dedica alla moglie, nell’anniversario del loro 25° anniversario di nozze, nella raccolta di poesie "Foglia son io" (1979).



Ha sviluppato molte iniziative rivolte allo sviluppo di Mentana e di Tor Lupara e ha partecipato a numerose associazioni. Durante i primi anni di permanenza nel comune dove aveva stabilito la sua abitazione, ha fondato il CONSIGLIO PARROCCHIALE DI LUPARA e l'ASSOClAZIONE PRO-LOCO. Dopo qualche anno ha iniziato a collaborare con il CENTRO SPORTIVO MEZZALUNA, ove assunse la direzione del periodico omonimo, prima formato giornale e da lui modificato in tabloid; contestualmente era entrato a far parte dell' AGAPE FRATERNA in Roma. Rotariano con il riconoscimento Amici di Paul Harris, è stato Presidente del Rotary International Club Monterotondo Mentana, poi Presidente-vicario nel Club Flaminia Romana nell'anno della fondazione, quindi Socio del Club Sant’Agata di Militello.

Fondatore e Presidente del Panathlon International Sabina romana, ha ricoperto la carica di Segretario generale del VII distretto del Panathlon International. Nei vari club ha dato alle stampe diverse monografie sui territori di competenza ed è stato redattore della rivista THI dell'Associazione Nazionale per la tutela degli Handicappati e Invalidi (Anthai).

È stato membro dell' Associazione culturale "Antonello da Messina" in Roma.


Ufficiale” dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” dal 28 febbraio 1972, Ispettore Onorario per le Antichità di Monterotondo e Mentana insieme a Federico Zeri dal 1972 al 1977, nel 1995 ha fondato - con la valida collaborazione del dott. Eugenio Moscetti - e presieduto l'ASSOCIAZIONE NOMENTANA DI STORIA E ARCHEOLOGIA Onlus (www.associazionenomentana.com) fino al compimento dell’ottantesimo anno; poi ha chiesto ai soci di passare ad altro membro la carica; da allora ne è stato nominato Presidente onorario. Sino dall’anno di fondazione l’Associazione ha stampato gli Annali e ha istituito il premio Andrea Durantini, sostenuto dalla famiglia a ricordo del figlio deceduto a seguito di incidente della strada. Negli anni il premio, ogni terzo anno, è andato a personaggi che hanno onorato nel mondo il territorio di competenza dell’Associazione: il prof. Federico Zeri (1997), il Cavaliere del lavoro Sig.ra Laura Biagiotti (2000), il Maestro Franco Migliacci (2003), l’Abate Carlo Egger, latinista di cinque Pontefici (2006), il Generale D. Roberto Conforti (2009).

Nel 2009 e nel 2010 ha pubblicato la rivista Il quaderno mamertino, quindi è stato, fino alla sua morte, Coordinatore Editoriale de I quaderni della Valle del Fitalia a cura della Fondazione Valle del Fitalia – Nino Russo.

All’età di 90 anni ha fondato la rivista annuale I Quaderni di Arcipelago creando anche l’Area arte della preesistente Associazione culturale Arcipelago che si occupa di finanziare la Ricerca sul cancro.

Ha combattuto per anni in difesa dell’effettivo volere di Federico Zeri, che, pur nominando legataria I’Università di Bologna, voleva che le sue collezioni rimanessero a Mentana. L’ultimo suo libro, pubblicato postumo dalla siciliana Sikelia, Il Dottore racconta il Professore, narra il proficuo scambio culturale con il Prof. Zeri.

Foto: cerimonia di consegna del premio A.Durantini 1997


I suoi amici parlano di lui come una persona speciale, di un pensionato mai andato in pensione, di un uomo dal cuore d’oro che ha avuto un solo scopo nella vita: amare la sua famiglia e aiutare il suo mondo. 

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